Balla che ti passa

la danza per il benessere degli anziani

La terza età e la danza

La danza e il ballo possono essere una grande risorsa per impedire il deterioramento psico fisico dovuto all’invecchiamento. Questo è ampiamente dimostrabile dal risultato su persone anziane che solitamente e abitudinariamente fanno esercizio fisico ballando o danzando, con un beneficio nettamente superiore anche rispetto a chi fa esercizi ginnici in palestra. Da una serie di studi portati avanti dai ricercatori americani che lavorano all’ Albert Eistein collage of medicine di new Your City fatti su un gruppo di over 75 è emerso che si hanno delle notevoli riduzioni del rischio di demenza:

0% nei soggetti nei soggetti che praticano bicicletta nuoto e golf

35% in coloro che leggono abitualmente

47% nei soggetti che fanno enigmistica per più volte a settimana

76% nei “ballerini”

tra i benefici specifici che il ballo offre si possono annoverare: la diminuzione dell’ansia e della depressione dovuta all’avanzamento dell’età. Provare più tipi di danza e di ballo aiuta nel processo costante di apprendimento, sentire la musica e imparare ad andare a tempo su più musiche in balli diversi tra loro stimula il sistema nervoso centrale aiutando nell’apprendimento e nella recezione di messaggi che provengono dal mondo esterno così facendo si ottiene un aumento della regione cerebrale chiamata ipotalamo che normalmente, con l’avanzamento dell’età tende a deteriorarsi, parte del cervello che è anche severamente colpita nei malati di Alzheimer e che ha un ruolo fondamentale nella memoria e sul mantenimento dell’equilibrio!

Il doversi ricordare i passi di un ballo e determinate figure articolate e complesse di quella singola danza o di più danze stimola la memoria, l’equilibrio e la stabilità; in un continuo sviluppo e mantenimento delle capacità cognitive. Dover continuamente adeguarsi a cambi di ritmo con la costanza, anche solo di due volte a settimana, fa ottenere numerosi benefici psico-fisici tra cui il miglioramento delle capacità coordinative sia di base che specifiche, e il migliora la percezione del proprio corpo in uno spazio specifico. .I benefici della danza sugli anziani si possono osservare sia su uomini che su donne senza distinzione di genere, l’effetto combinato della musica di dover ricordarsi sequenze coreografate stimola in continuazione il sistema nervoso parasimpatico con effetti benefici anche sul funzionamento del cuore, effetti ampiamente dimostrabili dalle ricerche condotte da molti ricercatori di alcuni degli istituti neurologici e geriatrici di notevole importanza, tra cui l’ IEO (Istituto Europeo di Oncologia), Istitut Jules Bordet in Belgio, il dipartimento di neurologia dell’ospedale Michallon in Francia, Il Policlinico dell’università Ludwing-Maximilians di Monaco.

Il ballo per gli anziani

Il banefici del ballo

L’effetto combinato della musica e del movimento da risultati positivi sulla mente delle persone che soffrono di demenza senile.

L’esercizio fisico associato alla musica da buoni risultati sul controllo muscolare, favorisce l’elasticità delle articolazioni, rafforza le ossa e i muscoli.

L’effetto benefico della musica associata al movimento e all’esercizio fisico sul cervello aumenta stimola la produzione di dopamina che ha molte funzioni importanti tra cui la regolazione del sonno, dell’umore, dell’ attenzione e della memoria.

Ballare sembrerebbe avere una buona azione “anti-age”

L’invecchiamento porta spesso con se il declino delle capacità cognitive che viene evidenziato dal manifestarsi di alcune malattie come ad esempio la demenza senile pa anche l’alzheimer quindi non c’è da sorprendersi dal fatto che le persone in età avanzata riescano ad ottenere dei miglioramenti con il ballo o la danza. Per la capacità del ballo e della danza di dare numerosi benefici con un unica attività. Migliorando l’umore si possono ottenere delle interazioni sociali migliori

Ballare migliora la salute degli anziani. Il ballo stimola l’aumento dei livelli di energia aumenta la flessibilità, migliora la postura e offre un maggiore senso di realizzazione, inoltre nelle donne anziane aiuta a sentirsi meglio nel proprio corpo e da il pretesto per prendersi cura della propria esteriorità, nella cura della propria persona e del proprio look. Sia per uomini che donne si adatta per dare un maggiore senso di appartenenza alla comunità.

Questi miglioramenti e aspetti positivi sono dati da moltissime danze e non da un ballo in particolare, non esiste un ballo per gli anziani ma se indirizzati a seguire una propria propensione alla danza con energia, sicuramente questa gli aiuterà in modo straordinario al mantenimento e nell’ampliamento del proprio benessere tanto da essere un alleata fondamentale per chi vuole invecchiare in salute.

Particolarmente adatto al contrastare determinate malattie particolarmente debilitanti dal punto di vista neuronale, come il parkinson e l’ alzheimer

alcuni scienziati di Washington dopo un analisi e degli esami condotti hanno potuto dimostrare che  tutti i pazienti manifestavano un miglioramento nella Unified Parkinson’s Disease Rating Scale Motor, un punteggio che valuta l’andamento della malattia in relazione al movimento, ma solo gli anziani che si erano cimentati nel tango mostravano anche un netto miglioramento nel punteggio ottenuto al test Berg Scale, quello che valuta lo stato dell’equilibrio statico e dinamico, e al test Timed Up and Go, che analizza la capacità di eseguire movimenti complessi, come girare attorno ad una sedia, sedersi, alzarsi.

il tango aiuta ad allenare alcune abilità psicomotorie, come l’equilibrio dinamico: dover seguire il partner e le brusche alternanze dei movimenti è un ottimo esercizio per mente e corpo!

Qualche anno fa, anche un gruppo di ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine di New York che prese in esame persone anziane, affette da morbo di Alzheimer, che vennero seguite per ben 21 anni. L’obiettivo dei ricercatori  era di studiare quali esercizi o attività sportive potessero contrastare lo sviluppo della demenza.

I benefici del ballo

la danza in terza età

Risultato: quasi nessuna delle attività fisiche prese in esame (come andare in bicicletta, nuotare o giocare a golf) sortivano un qualche effetto positivo, tranne il foxtrot. Questo ballo di coppia sembra ridurre del 35% il rischio di demenza e, se si balla tre volte alla settimana, la riduzione del rischio può arrivare addirittura al 76%.

Anche in questo caso il merito sarebbe del tipo di movimento: passi lenti alternati a passi veloci in un ritmo particolarmente scadenzato. Secondo gli esperti, mantenendo elastico e attivo il cervello si può aumentare o mantenere costante il numero di connessioni tra i neuroni e quindi conservare una certa ricchezza cognitiva, a dispetto dell’età e delle demenze.

Rumba, quickstep, foxtrot, tango o il classico ballo liscio non fa differenza: la danza è un ottimo passatempo per rimanere giovani, negli anziani ballare migliora salute e benessere mentale, di fatto tenendo a bada le malattie.


Lo dimostra un ampio rapporto frutto di una indagine diretta da Jonathan Skinner della Queen’s University di Belfast e presentato alla stampa dal gruppo Changing Ageing Partnership (CAP) di cui l’ateneo nordirlandese fa parte. Gli esperti hanno condotto l’indagine in vari circoli e palestre con corsi di ballo in tre città, due in Irlanda una in America, tramite interviste agli anziani dediti a qualche ora di ballo in compagnia. Già in passato altri studi avevano mostrato gli effetti positivi del ballo. Questa ricerca si è basata su interviste qualitative per raccogliere le impressioni dei ‘nonni ballerini’ per diletto, che magari si sono iscritti a un corso dopo la pensione. Gli anziani intervistati ricevono dal ballo benefici mentali, sociali, fisici – ha spiegato Skinner – abbiamo visto che ballare contribuisce alla longevità, offrendo all’anziano un interesse con cui divertirsi e per cui vivere, inoltre allevia l’isolamento sociale cui spesso sono lasciati gli anziani, si potrebbe affermare che i nonni guariscono a suon di musica.

Ia conoscenza dei benefici del ballo sulle patologie che affliggono gli anziani è sempre maggiore, coinvolge sempre più ballerini e maestri di vari stili di danza .

hip Hop per la terza età

lezione danza per anziani

Tra cui Simone Sistarelli coreografo e ballerino italiano di hip hop trasferitosi a Londra che ha trovato il modo di combattere i sintomi del parkinson con la danza, due anni fa ha realizzato un progetto impegnativo: aiutare i malati con le sue lezioni gratuite di popping. L’idea di fondo, che può sembrare molto banale, è che il popping è uno stile di danza che si basa sulla contrazione e il rilascio dei muscoli a ritmo di musica. Le persone con il parkinson convivono già con questo meccanismo di contrazione e rilascio, così possono trasformare i tremori negativi in un espressione artistica positiva. Anche se non c’è ancora uno studio scientifico al riguardo i suoi allievi hanno riscontrato grandi benefici tra cui la riattivazione della connessione tra corpo e mente, gli aiuta a socializzare e a uscire dalla depressione e dall’isolamento